Domani (28 gennaio), alle ore 18, alla biblioteca Mozzi Borgetti proiezione del film documentario Essere Lucy sull’esperienza della deportazione di un trans italiano a Dachau.
Essere Lucy della film-maker e scrittrice Gabriella Romano è ispirato al suo libro Il mio nome è Lucy. L’Italia del XX secolo nei ricordi di una transessuale” (Donzelli 2009).
A discutere del film saranno, grazie all’iniziativa organizzata da Comune, Anpi provinciale, Isrec e associazione Cleido, con il patrocinio della Provincia, Francesco Rocchetti e Barbara Pojaghi.
Come nel libro, anche al centro del documentario c’è Luciano (classe 1924), consapevole sin da piccolo della sua omosessualità, e la sua vita intensa e travagliata: fra storia individuale e collettiva, i ricordi di una persona che non ha mai perso la forza di lottare per affermare la propria diversità.
Da Torino a Bologna, a Roma, e poi di nuovo a Torino, Luciano fa il tappezziere, l’arredatore, organizza feste e, per un breve periodo, fa anche l’attore di varietà. Negli anni ‘50, nonostante il perbenismo, è sempre più Lucy.
Poi arrivano gli anni ‘60: è l’epoca del Fuori!, del movimento femminista e di quello studentesco. E tra feste, droga, amori e arresti arrivano gli anni ‘80 che segnano il ritorno in famiglia. (lb)