Il volto della guerra al quale siamo tristemente abituati è quello delle vittime, dei profughi che fuggono, dei bambini e delle donne indifese, della popolazione che improvvisamente si ritrova senza un tetto, senza cibo, senza protezione. E' il volto dell'ingiustizia e della sofferenza. E' ciò che in tanti anni di interventi militari e di embargo, hanno conosciuto le popolazioni irachene: 5 milioni di persone vivono oggi nell'insicurezza alimentare e il 25 dei bambini è denutrito. E' questa la situazione dell'Iraq. Una nuova guerra renderà la condizione della popolazione drammatica. La guerra colpisce sempre loro, le popolazioni innocenti, che come in ogni guerra pagano il prezzo della follia delle armi e della sopraffazione. E' per questo che diciamo "no" alla guerra, comunque e sempre.
E' per questo che insieme ci mobilitiamo per la pace e per la solidarietà. Lanciamo un invito: sosteniamo le organizzazioni umanitarie che riconoscendosi nella manifestazione pacifista del 15 febbraio e nel Forum Sociale Europeo e autonomamente dal governo italiano si mobilitano a sostegno delle popolazioni irachene. Un aiuto ad organizzazioni impegnate a ricostruire scuole ed ospedali, a nutrire e curare i bambini ammalati, a potabilizzare le acque inquinate, per inviare cibo alla popolazione denutrita, a soccorrere i profughi. Sosteniamo il "tavolo di solidarietà con le popolazioni irachene" che le raccoglie e le coordina e invitiamo i cittadini italiani ad aiutare le organizzazioni e i loro interventi nel territorio iracheno.
Ogni persona salvata, ogni aiuto mandato, ogni scuola ricostruita, ogni ospedale funzionante è la speranza di un domani migliore, di una dignità finalmente rispettata, di un futuro che abbia altre radici: quelle dei diritti umani, della pace, della vita.
Pietro Ingrao
Don Luigi Ciotti
Margherita Hack
Pier Camiti
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