Comune di Macerata


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Ultimo Aggiornamento: 16/06/06

Macerata 1905

Mostra l'Esposizione Regionale Marchigiana e "l'arte fotografica" di Tullio Bernardini

Scorcio di Macerata (la Rotonda) nei primi anni del XX secolo
 


26 febbraio - 30 aprile
Pinacoteca,Biblioteca Mozzi Borgetti, percorso pedonale del Park Sì

in collaborazione con
Camera di Commercio Artigianato e Agricoltura di Macerata
Servizio Tecnico alla Cultura della Regione Marche



 
 
uno scatto d'epoca con auto e ragazzi
 

Altri eventi


Aprile: presentazione del volume Percorsi d'identità dedicato alla mostra di arte antica, la sezione dell'Esposizione del 1905 nella quale confluirono dipinti dei più grandi pittori della regione.
Maggio: giornata di studio su aspetti demografici e socio-economici del maceratese dal 1905 a oggi.
Maggio: presentazione di un "Album dell'Esposizione", volume dedicato alla documentazione storica e iconografica dell'evento apparsa sui giornali, le cartoline, la pubblicità e altri materiali effimeri.
Ottobre: pubblicazione del catalogo delle armi del Museo Marchigiano del Risorgimento (istituzione sorta dopo l'Esposizione del 1905, per iniziativa di Giovanni e Domenico Spadoni).



 

Progetto "Macerata 1905 - 2005"

Nel 2005 saranno trascorsi cento anni dall'Esposizione regionale marchigiana, la più importante delle numerose rassegne di arti e industrie svoltesi in territorio regionale a partire dagli anni 70 dell'Ottocento, fino ai primi decenni del nuovo secolo.

A Macerata, l'esposizione del 1905 fu un evento di larga partecipazione, cui diede impulso la locale Camera di Commercio. Essa fu il risultato di circa un anno di lavoro del comitato organizzatore presieduto dal conte ing. Gustavo Perozzi, coadiuvato da alcune commissioni preposte sia all'organizzazione generale che alle singole sezioni (agricola, industriale, folklorica, artistica, risorgimentale ecc.). Dal dicembre 1904 al dicembre successivo, l'evento fu scandito dalla pubblicazione di un periodico, ideato e diretto da Domenico Spadoni con il programma di tracciare il profilo della regione marchigiana nei diversi campi della cultura e della vita economica e sociale e di informare sulle attività in corso. L'esperienza giornalistica sarebbe proseguita dopo la mostra con la "Rivista marchigiana illustrata", diretta da Giovanni Spadoni.

La città si impegnò a dare di sé la migliore immagine: furono coinvolti tutti i principali soggetti istituzionali, le categorie produttive, i sodalizi e le associazioni. Per i forestieri che intervenivano all'Esposizione e per promuovere Macerata fu stampata la Guida del Foglietti. Al Teatro Lauro Rossi fu rappresentata l'Erodiade di Massenet. Allestita in vari edifici fra cui il Convitto Nazionale, con alcune strutture effimere lungo l'attuale viale Puccinotti, la mostra fu aperta in agosto ed ebbe una larga eco, amplificata dalla visita che vi fecero i sovrani. Di particolare impatto nel complesso e articolato allestimento, il Padiglione delle Feste (in corrispondenza dell'attuale rotonda dei Giardini). Nella memoria cittadina esso evoca il gusto eclettico del Primo Novecento ed è rimasto il simbolo dell'intera manifestazione.

Nel centenario dell'Esposizione marchigiana, l'Amministrazione comunale in collaborazione con la Camera di commercio di Macerata ha programmato una serie di iniziative che si svolgeranno per tutto l'anno 2005.

 

Le ragioni di una mostra

Non l'indagine su ciò che gli scatti di Tullio Bernardini rappresentano o narrano della storia cittadina, ma la sua "arte fotografica", intesa nel suo complesso e riletta attraverso le testimonianze fotografiche che ci ha lasciato, è al centro di questa mostra. Ciò significa far emergere dai documenti del suo essere fotografo, quella passione perseguita per tutta una vita con rigore e coerenza, senza mai diventare professione; vuol dire indagare le luci e le ombre di un'attività che ben poca "visibilità" ha avuto ai suoi tempi, soprattutto fuori dalle mura della sua città, ma che si è formata e sviluppata all'interno di un contesto culturale vivace e sensibile, quale era quello di Macerata all'inizio secolo e che è poi andata maturando non solo attraverso il confronto con la realtà locale, ma attingendo ad esperienze di più ampio respiro.

Ciascuna immagine è perciò diventata storia di sé stessa, espressione del tempo e delle conoscenze culturali e tecniche di un uomo; letta, studiata e confrontata con altri documenti e immagini presenti nello stesso archivio storico fotografico. Un lavoro che ha trovato una fondamentale premessa nei progetti di catalogazione attraverso la digitalizzazione di quasi 10.000 immagini positive e la realizzazione di oltre 1000 schede di catalogo di beni fotografici è stato infatti possibile indagare adeguatamente la realtà del Fondo Bernardini nella sua concreta dimensione culturale.

La figura che ne è emersa è quella di un fotografo che, seppur lontano dalle logiche del professionismo, si rivela un attento e sensibile interprete della realtà maceratese circoscritta, nei suoi esiti migliori, agli anni 1905-1940.

Le due storie, quella personale di Tullio Bernardini e quella della città di Macerata s'intrecciano indissolubilmente a partire da un evento intensamente voluto dalla città e di larga partecipazione che ha avuto risvolti significativi e che ci pare suggellare oggi simbolicamente quel momento storico: l'Esposizione Regionale Marchigiana del 1905. La mostra è infatti il primo di una serie di eventi dedicati a questo centenario, un programma, "Macerata 1905-2005", elaborato dagli istituti culturali del Comune di Macerata, con l'adesione e il sostegno della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura.

A distanza di un secolo l'immagine che di questa esposizione ci propone Bernardini non è quella ufficiale, dunque un po'altisonante e trionfalistica, bensì quella "vissuta" dalla cittadinanza (o da parte di essa), quella che vedeva i maceratesi partecipi dei cambiamenti che venivano apportati al tessuto urbano cittadino, seguire lo sterro, necessario a preparare l'area dove si sarebbe dovuta svolgere la manifestazione, o partecipare attivamente alle fasi di allestimento dei diversi padiglioni e delle mostre d'arte nel cortile del Convitto Nazionale.

Rileggere alla luce di queste immagini la storia dell'esposizione e della città negli anni successivi, significa riappropriarsi della genesi di una trasformazione urbana che non ammetteva ripensamenti, ma di cui si sono perse le tracce nel tessuto socio economico della realtà moderna. Mostrare questo enorme palinsesto in cui si sono stratificati luoghi, storie ed eventi, dove sono state scritte soluzioni urbanistiche poi sopravanzate dall'ampliamento della città moderna, significa indagare con occhio attento e disincantato le tracce di un "vero" narrato nelle cronache del tempo, che l'occhio fotografico ha saputo con perizia cogliere e fissare nei negativi su lastre di vetro.

 

Info

Pinacoteca Civica
Piazza Vittorio Veneto, 2 - 62100 Macerata
Tel. e fax: 0733.256361
 
 

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