La seconda città muraria aveva contenuto al suo interno il quartiere San Giuliano e la Fonte Maggiore, il più importante serbatoio d'acqua della città, intorno alla quale ferveva un incessante andirivieni.
Gli spazi ben distribuiti in canali, vasche e fontane servivano da abbeveratoio per gli animali, da lavatoio e da rifornimento di acqua. Francesco Sforza, per privare i cittadini di una necessaria risorsa nel corso di eventuali assedi, ridisegnò un tratto di mura escludendola.